Storytelling

09 LUGLIO 2014

#LdbStorytelling: Voltare pagina

Dodicesima storia per la rubrica #LdbStorytelling.

Una full immersion nel mondo dell’editoria digitale: potremmo definirlo così il Laboratorio dal basso “Voltare pagina – Le strade dell’innovazione nell’editoria di periodici”. Due giorni per approfondire i nuovi orizzonti d’impresa e costruire gli spunti per “ristrutturare” il modello tradizionale di business, rendendo un prodotto editoriale più appetibile. Come è andata? Alla penna di Antonio Trifirò della coop. Madera, organizzatori del Ldb, è affidato il racconto dell’esperienza.

Voltare pagina: la nuova editoria con i Laboratori dal basso

Fast media contro slow media, periodici di carta contro e-publishing, giornalismo old school contro giornalismo 3.0: come fare a voltare pagina? Lo abbiamo chiesto a due esperti del settore Roberto Zarriello e Massimo Nava, nel corso del Laboratorio dal basso “Voltare pagina” che si è tenuto all’Ex Fadda lo scorso 30 e 31 maggio. Perché, in tempi in cui si dice “la stampa tradizionale è solo uno zombie”, vogliamo conoscere le strade da percorrere per rinnovare l’editoria.

Quando parliamo di informazione, ci riferiamo ad un’azione che caratterizza la nostra quotidianità, a partire dal rito mattutino del caffè – cornetto – quotidiano. Una di quelle abitudini mattiniere che sembrano dover durare per sempre ma che invece vedremo cambiare insieme al mondo dell’informazione. La nostra riflessione parte proprio da qui: quante volte capita di leggere le notizie sui giornali scoprendo di averle già cliccate il giorno prima su qualche sito di informazione o sui social? Sempre più spesso. Per questo, infatti, da diversi anni gli osservatori internazionali e i lettori più attenti parlano di testate giornalistiche zombie, slow media contro fast media. Insomma, l’editoria per come la conosciamo resiste solo grazie ai lettori affezionati alla stampa. E da questa considerazione non serve molto per arrivare alla domanda di rito: ma il mercato dell’editoria è morto? Le tendenze dei paesi più ricchi dicono fermamente il contrario anche se il digitale sta cambiando profondamente il modo di fare editoria, a partire dal coinvolgimento attivo del lettore, dalla scelta dei supporti e dai linguaggi utilizzati.


Mentre ci distraggono i giornali zombie, l’informazione diventa più accessibile, i lettori più numerosi e le notizie personalizzate, anche grazie all’utilizzo dei social media. Nell’ultimo rapporto internazionale State of the New Media 2014, inoltre, si tratteggia un quadro promettente: negli ultimi sei anni sono stati assunti nelle redazioni web circa cinquemila giornalisti e creatori di contenuti editoriali. Se la carta stampata diventa di nicchia accontentando le richieste di una fetta sempre più elitaria di lettori (con contenuti specializzati, layout accattivanti e produzioni che sfiorano l’artigianato e il design di nicchia), i tablet, gli smartphone e i pc diventano i suoi figliocci pop.

E a Brindisi, per quanto tempo durerà ancora il rito del giornale al bar? Nostalgia a parte, siamo ancora lontani dall’ottimismo sfrenato degli altri paesi. Dopo un periodo di fiorente produzione la crisi dell’editoria tradizionale e le contingenze economiche hanno spinto molte testate locali verso il web in una migrazione quasi forzata ma ricca di opportunità.

Per questo il 30 e 31 maggio, I Love Brindisi insieme a 20centesimi, Locopress ed Ex Fadda, ha deciso di cogliere al volo l’opportunità proposta dall’Arti Puglia di organizzare un Laboratorio dal basso dal titolo: Voltare pagina. Le strade dell’innovazione nell’editoria di periodici. Insieme a Massimo Nava (art director ed esperto in comunicazione cross publishing) e Roberto Zarriello (giornalista e docente universitario di editoria cross mediale) abbiamo avuto modo di conoscere alcune delle prospettive economiche e sociali della nuova editoria, gli orizzonti d’impresa ancora inesplorati, l’importanza dei contenuti di qualità e gli spunti pratici per creare un modello di business capace di cogliere le opportunità dei nostri mercati. Due giorni estremamente soddisfacenti per la qualità dell’insegnamento, per gli argomenti trattati e per il modo in cui i docenti si sono posti nei confronti dei partecipanti. Feedback di alto tenore sono pervenuti da parte di tutti i partecipanti al Laboratorio, sia da chi fisicamente presente, sia di chi virtualmente collegato grazie allo streaming: una platea composta da giornalisti, blogger ed editori, ma anche lavoratori di settori diversi, consci dell’importanza che i nuovi media possono ricoprire per le proprie attività.

Perché non vogliamo perdere le vecchie buone abitudini ma sicuramente, in veste di editori, vogliamo imparare ad averne e trasmetterne delle buone nuove.

 

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183 laboratori e testimonianze
7.170 ore di lezione
1.015 docenti invitati
102.085 partecipanti agli eventi
Enti promotori e sostenitori
Laboratori dal Basso è un'attività inserita nell'Azione "Innovazione per l'occupabilità" del Piano Straordinario per il Lavoro della Regione Puglia e cofinanziata a valere sul PO Puglia FSE, Asse VII "Capacità istituzionale".

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