Zero Waste Strategies for Apulia region
Come creare start up innovative a partire dalla Strategia Rifiuti Zero
Con "Zero Waste Strategies for Apulia region" si intende contribuire a delineare assieme ai giovani un nuovo paniere di opportunità lavorative che guardino allo sviluppo sostenibile e sociale del nostro territorio.
Le attività previste dal 22 al 31 gennaio presso il Palazzo Comunale di Massafra (TA), sono tutte incentrate sui materiali altrimenti destinati a divenire rifiuti, e partono dal presupposto che la individuazione di soluzioni sostenibili per le problematiche ambientali del tarantino rappresenti una urgenza e una priorità condivisa da soggetti pubblici quanto da privati.
Le attività prevedono la realizzazione di seminari e workshop tematici incentrati sulle pratiche di recupero e riuso di materiali, su attività economiche legate al settore, su creazione di startup incentrate sulla green economy e su modelli di communities provenienti da tutto il mondo. Sono previsti anche project work incentrati sull’apprendimento delle modalità di autocostruzione delle stampanti 3d e del relativo impiego di materiali di recupero e riuso, e, a chiudere, attività incentrate sulla applicazione della metodologia del design thinking per la ideazione e proto tipizzazione di beni innovativi a partire da materiali di recupero. Nello specifico, negli ultimi due giorni verrà realizzato un social workshop, ovvero un evento caratterizzato da un modello aperto – e già sperimentato con successo a Berlino, a Singapore, nella Silicon Valley – che si sviluppa attraverso l’individuazione di tematiche e bisogni sociali.
Rivolto ad un'ampia platea di giovani interessati alle opportunità imprenditoriali legate alla Strategia Rifiuti Zero, i partecipanti del Laboratorio hanno l'opportunità di imparare a usare strumenti di design thinking utili per individuare soluzioni sostenibili per un determinato bisogno sociale.
Programma
Strategia Rifiuti Zero
Possibilità di innovazione sociale
Innovazione sociale e startup innovative a partire dalle stampanti 3D I
Innovazione sociale e startup innovative a partire dalle stampanti 3D II
Design thinking (social): dalla teoria alla pratica
Design thinking (social) workshop
Realizzato da
Mediterranea Consumo
Partner
The Factory Urban Lab; Ass. Remmade Puglia; Ass. Opuntia Lab; Ass. Massafrarte; Ass. Il Serraglio; Ass. Terra.
Docenti
Enzo Favoino • Coordinatore del Comitato Scientifico di Zero Waste Europe e del Centro di Ricerca Rifiuti Zero di Capannori che si propone di favorire la riprogettazione, di concerto con le imprese, di quei beni e prodotti che non sono in parte o totalmente riciclabili, creando le condizioni per la nascita di alcune interessanti start up.
Patriza Lo Sciuto • Vicepresidente di Zero Waste Italy, esperta di attività imprenditoriali che hanno preso piede a partire dalla idea di trovare alternative sostenibili al tema dei rifiuti, è stato membro del Comitato di valutazione nazionale per il Premio imprese Verso Rifiuti Zero.
Matteo Serra • Presidente di Pazlab, ha collaborato alla autoproduzione di due prototipi di stampanti 3D utilizzando materiali a Km 0 con costi inferiori al mercato ed ecosostenibile, grazie ad un sistema progettato con Arduino col quale vengono recuperati i materiali di scarto riutilizzabili per altre stampe.
Raffaele Giancipoli • Sviluppatore di software per web, app mobile su dispositivi Android e iOS. Affascinato dal mondo dell’hardware open source, negli ultimi anni si occupa di ricerca e sviluppo con dispositivi come Arduino, Raspberry PI, Intel Galileo. Ha progettato e realizzato 3 prototipi di stampanti 3D utilizzando esclusivamente componenti hardware e software open source.
Guglielmo Apolloni • Designer che lavora da cinque anni tra for profit e no profit, tra Germania, Italia e Slovacchia. Consulente, facilitatore e co-founder seriale: School Raising, la piattaforma di crowdfunding, S-Cambia cibo, e CoWhat?! coworking berlinese.
Valeria Adani • Service designer e design thinking coach, ha studiato Product Service System Design e Design & Innovation presso la Tongji University di Shanghai. Dal circa due anni collabora con l’Università di Modena e Reggio Emilia dove si occupa di innovazione nel campo dei servizi e ricerca nell’ambito del Design Thinking for Social Innovation.
